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In Santuario è nato l’Atelier Nardos: vesti per la liturgia, salvaguardia del creato e fraternità

Maria, Porta del Paradiso, prega per noi.

In Santuario è nato l’Atelier Nardos: vesti per la liturgia, salvaguardia del creato e fraternità

Un laboratorio di sartoria liturgica fondato sulla sostenibilità, intesa nel suo significato di rispetto dell’ambiente e delle persone, integrità ecologica e giustizia sociale. Questo è Atelier Nardos nato ad Asti nei locali di pertinenza del nostro Santuario e in collaborazione con la Caritas diocesana. Un’idea che risale già a molti anni fa e che ha preso slancio in occasione della visita di Papa Francesco ad Asti nel 2022, quando la sarta del laboratorio, Marina Bergantin, realizzò il piviale che il Santo Padre venne utilizzato nella Messa celebrata in Cattedrale. Un secondo piviale venne donato a Papa Francesco che lo indossò per la prima volta nella Veglia pasquale del 2023.

Atelier Nardos si dedica alla confezione di vesti liturgiche esclusive come casule, piviali, stole, camici ma anche insegne episcopali e suppellettili liturgiche sempre ricercando la propria identità nel gesto nobile e semplice della sorella di Lazzaro che profumò i piedi di Gesù con olio di puro nardo.

Oltre all’esclusività della confezione delle vesti per la liturgia, uniche e interamente fatte a mano, c’è un’altra caratteristica importante dell’Atelier Nardos: utilizza solo tessuti naturali, innovativi e di alta qualità, scelti con particolare attenzione da filiere che ne garantiscono la tracciabilità, la trasparenza e l’eticità.

Nel solco del magistero di Papa Francesco, in particolare delle encicliche “Fratelli Tutti” e “Laudato sì”, il laboratorio di sartoria liturgica è anche luogo di promozione di legami comunitari. Accanto all’atelier, infatti, sono nati i laboratori complementari nei quali volontari e persone con diverse fragilità si incontro, confrontano, di tessono legami; luoghi che siano sempre più per i partecipanti un punto di riferimento e di coesione sociale.

L’Atelier Nardos, in questa prima fase di avviamento, gode di un contributo erogato dai fondi dell’8×1000 della Chiesa cattolica e dalla Fondazione CrTorino.

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