Il sacello è quanto rimane del piccolo santuario seicentesco. Qui si trova la venerata immagine, contornata da una cornice barocca, in forma di trittico: accanto alla Beata Vergine con Bambino, al suo lato destro è raffigurato San Marco mentre sulla sinistra vi è il patrono della città San Secondo.
Il primo recinto di mura (XIII sec.) della città di Asti venne munito di porte fortificate da permettere le comunicazioni con l’esterno. Un tratto di queste antiche mura è visibile qui vicino, nei pressi della Torre Rossa, e poi ancora nelle adiacenze del Santuario. Oggi, l’unica porta ancora presente in Asti è quella di San Giuliano, chiamata poi Porta San Marco; è in parte riconoscibile esternamente (guardando dal giardino della Grotta di Lourdes) mentre di fronte è stata inglobata qui all’interno del Santuario. Quest’immagine di Madonna con Bambino – attribuita a Gandolfino da Roreto (XIV secolo) – è stata via via oggetto di particolare venerazione da parte degli astigiani tanto che, nell’anno 1650, sotto l’affresco, venne installato una sorta di balcone in legno al quale si accedeva per mezzo di due scalette laterali. Questo affinché i fedeli che qui sostavano non ostacolassero la libera circolazione. Successivamente, tra il 1689 e il 1690 venne costruito l’antico santuario con lo scopo di includervi tutta la porta, lasciando ancora libero il passaggio sottostante.
Gli affreschi del sacello
Sulle pareti sono visibili gli affreschi fatti eseguire nel 1705 dal vescovo Milliavacca. Alcuni di essi sono ovviamente dedicati alla vita di Maria: sulla parete di destra la Nascita; di fronte, la Presentazione al Tempio; sopra l’affresco della Madonna del Portone, l’Assunzione; sulla volta, l’Incoronazione. Sulle pareti, sopra il cornicione accanto alle finestre sono rappresentati (in senso orario): Isaia, Elia, il re Davide e Mosè. Agli angoli della volta, troviamo i quattro evangelisti.